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1° Concorso Nazionale di Disegno (2001)

Titolo:
“… poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questo è il più grande”.
(Vangelo secondo Luca 9, 47-48)

Quest’anno viene istituita la Comunità per minori e si vuole creare contestualmente un’iniziativa rivolta ai bambini, che potesse offrire momenti di riflessione e ne migliorasse la considerazione. Nasce il concorso di disegno.

Il tema di questa prima edizione è ispirato ad una frase tratta dal Vangelo secondo Luca, per sottolineare l’attenzione che tutti i bambini meritano.
Ringraziamo il noto artista veronese Aurelio Nordera per aver presieduto la giuria che ha selezionato i disegni vincitori.

AURELIO NORDERA

“Nordera sembra anelare un’espressione artistica antica e nuova insieme; tanto ricca di motivi e risonanze culturali ed esistenziali, quanto semplice e spoglia nel puro modulo linguistico. Nordera è uno di quei rari uomini puri, dal cuore forte, e dalla sincera poesia negli occhi e nell’anima”.
[Gian Maria Erbesato, 1998]

Lo scultore Aurelio Nordera nasce a Cazzano di Tramigna (VR) il 1 febbraio 1933. Si dedica all’insegnamento, in parallelo con l’esercizio dell’attività plastica, prediligendo fra i materiali la terracotta e il marmo.

Negli anni Sessanta, mentre prosegue una ricerca che ha tra gli altri referenti Manzù, Greco, Moore e che vede “personali convergenze con la configurazione arcaica e insieme classicheggiante del Novecento” (F. Bartoli), l’artista si dedica anche all’arte funeraria e sacra, con committenze pubbliche e private.

Agli anni Settanta risale un’interrogazione della materia volta più ai problemi della forma che della trasmissione di contenuti; negli anni Ottanta Nordera comincia a sperimentare categorie inconsuete della scultura, il movimento e la leggerezza, sfidando anche la statica compattezza del marmo. Su questa ricerca di volumi dinamici e di piani diversamente mossi dalla luce, egli insiste negli anni Novanta, accentuando il processo di “trasfigurazione” della materia; in questi anni la fantasia dell’ala – scrive Bartoli – si tramuta in quella del vento, come se un soffio “divino”, (Nordera si abbandona alla fascinazione del mito, alla suggestione delle Muse) infondesse uno slancio vitale al corpo sottratto alla figurazione e rimaterializzando nelle forme cave dei panneggi, delle Vesti scompigliate, con la forza dell’illusione e la perizia dell’artefice.

Anche i piccoli bronzi Contro Vento dicono l’eleganza di un movimento cui si abbandonano, come a un abbraccio, le figure femminili velate che paiono la metafora stessa della scultura. Nel marmo, la purezza della linea e della forma plastica rivela consonanze brancusiane, accanto agli espliciti rimandi ad Arturo Martini, attraverso il recupero di Wiligelmo e Niccolò che consentono all’artista di risalire al purismo primitivista dei temi arcaici, recuperati anche attraverso la scultura del secondo dopoguerra e che gli permettono di dare espressione a una visione del mondo insieme pagana e religiosa.

La produzione plastica è accompagnata da disegni, che non sono mai semplici esercizi preparatori o appunti bozzettistici, ma studio della forma, studio di figure e di epifanie che rivelano “la cura del comporre” (F. Bartoli), pur nella rapidità essenziale del segno.

Opere di Aurelio Nordera figurano in collezioni private e in luoghi pubblici, in Italia e all’estero. Tra le commissioni pubbliche più significative si ricordano:
– maioliche sulla facciata del Palazzo del Podestà a Mantova;
– porta bronzea della chiesa di Marengo (Mantova);
– arredi liturgici presbiteriali nelle chiese di Villimpenta e Pradello (Mantova);
– stele per l’AVIS a Mantova.

Sito ufficiale:
www.aurelionordera.it

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